Ci sono già, al mondo, più di un miliardo di persone di età pari o superiore a 60 anni, la maggior parte delle quali vive in Paesi in via di sviluppo.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità continua il percorso del “Decennio per l’invecchiamento in salute 2020/2030” (WHO-Decade of Healthy Ageing).
Con l’avvio della pubblicazione di una serie di dossier tematici, l’Organizzazione accompagna lo svolgersi del “Decennio” con l’approfondimento delle relazioni e delle implicazioni fra le quattro aree di azione del Decade of Healthy Ageing e le questioni globali.
Il Decade of Healthy Ageing, che rappresenta un progetto di azione globale sui temi dell’invecchiamento e della transizione demografica in corso, è altresì una preziosa opportunità di lavoro corale e coordinato che riunisce governi, società civile, settore privato, università e i media.
La visione alla base è quella di mettere insieme i diversi attori sociali perché si collabori al fine di comprendere le sfide dell’invecchiamento della popolazione mondiale e le opportunità ad esso associate, con una attenzione ai processi utili per un invecchiamento in salute, ai cambiamenti nei bisogni delle persone più anziane, alla tutela delle loro esigenze specifiche e al rispetto dei loro diritti.
Esso si fonda, nei suoi contenuti, sul Piano di Azione Internazionale di Madrid sull’Invecchiamento, sulla Relazione Mondiale sull’ Invecchiamento e la Salute dell’OMS del 2015, sulla Strategia Globale e Piano di Azione su Invecchiamento e Salute, e si allinea, negli intenti e nei tempi, all’Agenda 2030 dell’Onu per lo Sviluppo Sostenibile.
La pandemia da COVID-19, oltre ad aver confermato la necessità di fare attenzione al fenomeno dell’invecchiamento della popolazione mondiale e di lavorare insieme in maniera integrata per capirlo e gestirlo, sta rivelando tutte le lacune nel modo in cui, ancora, riconosciamo e affrontiamo i processi di cambiamento, il problema delle disuguaglianze e quello delle discriminazioni.