Anche in CISL ci si prepara alla manifestazione contro il razzismo di sabato 2 marzo.

Fervono i preparativi della manifestazione “People” che si terrà sabato 2 marzo, con partenza da piazza Palestro a Milano. Saranno presenti le tre confederazioni sindacali, per la CISL parteciperà il segretario generale aggiunto Luigi Sbarra, e innumerevoli associazioni che da anni si occupano di accoglienza e di integrazione degli immigrati. Ci saranno anche i rappresentanti delle migliaia di operatori che stanno perdendo il lavoro a causa del decreto sicurezza.

Si chiama Decreto sicurezza ma la miccia che si è accesa potrebbe portare paradossalmente a maggiore insicurezza. Questo il giudizio unanime di tanti operatori, persone che hanno dedicato gran parte delle loro vite a rendere migliori quelle degli altri. E che ora sono deluse.

La protezione umanitaria è venuta meno in Italia con il Decreto sicurezza emanato dal Governo Conte. Sul territorio italiano già ci sono 40mila irregolari e non basterebbero 90 anni per rimpatriarli tutti, come hanno calcolato gli esperti dell’Ispi, l’Istituto di politica internazionale. Secondo le loro stime nel 2020 il numero degli irregolari, cioè i migranti senza permesso di soggiorno, in Italia potrebbe salire addirittura di 140mila unità superando in totale quota 670mila.

Le prospettive non sono buone. Maurizio Bove dell’Anolf Cisl di Milano è deluso: “Il Decreto sicurezza ha avuto effetti anche sui risultati del progetto europeo per l’inserimento lavorativo dei richiedenti asilo messo a punto da Anolf e Fisascat milanese. Dei 40 richiedenti asilo formati 25 hanno trovato lavoro, dopo il periodo di formazione durato due mesi per imparare l’italiano, un mese di formazione professionalizzante in tre percorsi: panificazione, elettricista/informatica e meccanica di base”. In tutto 6 mesi di preparazione, compresi il tirocinio, che potrebbero venire vanificati, perché alcuni sono stati assunti con contratti fino a tre anni. E nonostante questo hanno ricevuto il rigetto alla domanda. “Prima il lavoro era un elemento per ottenere il permesso – dice Bove – ora invece queste persone ripiombano nell’irregolarità”.

Queste nefaste conseguenze del decreto sicurezza potrebbero però venire in parte corrette grazie alla recente sentenza della Cassazione che afferma che ai fini della concessione dell’asilo politico il Decreto sicurezza non può essere retroattivo.

Viene da domandarsi quali vantaggi possano venire agli italiani da una simile politica. Anche ai fini di una maggiore sicurezza non sarebbe più utile una politica che favorisca l’integrazione degli immigrati, il loro inserimento nella società e nei percorsi lavorativi anche grazie all’apprendimento dell’italiano e delle nostre leggi e che nel contempo combatta la tratta di esseri umani e l’illegalità che purtroppo può sfociare in sfruttamento e talvolta in criminalità?

Queste le domande che verranno dalla manifestazione di sabato che ci si augura veda una grande partecipazione.


Leggi l’appello degli organizzatori della manifestazione

Leggi l’articolo di Job, mensile della CISL di Milano Metropoli