Castelnuovo di Porto: Per la CISL si sta assistendo ad una ecatombe umanitaria

Dopo le prime 30 persone trasferite martedì in alcuni centri di Campania e Basilicata, ieri dal Cara di Castelnuovo sono partiti altri 75 ospiti suddivisi in tre pullman.

Il centro entro la settimana dovrebbe essere svuotato.

Davanti alla struttura sit-in dei lavoratori e degli abitanti del paese vicino Roma.

Il Cara (Centro Accoglienza Richiedenti Asilo), attivo da oltre 10 anni, si è distinto per i progetti di integrazione che ha portato avanti, come ricorda lo stesso Comune.

Ventisei senatori del Pd hanno presentato sulla vicenda un’interrogazione al ministro Salvini.

”Viene chiusa una struttura di integrazione che in questi anni ha raccolto diversi riconoscimenti, dall’agenzia dell’ONU Acnur a Migrantes, e che ha permesso di salvare e aiutare 8 mila profughi, tra i quali 700 minori”, sottolinea la senatrice Annamaria Parente.

Osserva il segretario confederale Cisl Andrea Cuccello: ”Con il Decreto Sicurezza ci troviamo nel pieno di una tempesta perfetta che sta producendo, purtroppo, una duplice ecatombe: umanitaria e occupazionale”.

Per Cuccello, che ieri mattina ha visitato il Cara di Castelnuovo di Porto, si tratta di una ” ecatombe umanitaria perché così come sta succedendo in queste ore al Cara di Castelnuovo, corriamo il rischio di assistere ad un nuovo esodo di donne, bambini, uomini che dopo aver abbandonato già una volta le proprie terre, rischiano adesso di rimanere di nuovo senza casa e senza lavoro e di vagare senza una destinazione, in balia del nulla, verso quelle che Papa Francesco definisce periferie esistenziali sfregiando modelli di integrazione che proprio a Castelnuovo sembravano aver trovato un sano equilibrio tra politica, associazionismo, popolazione locale”.

Ed è anche una ”ecatombe occupazionale perché l’esproprio di Castelnuovo rischia di estendersi ai Cara di tutta Italia creando ulteriori incertezze e soppressione di posti di lavoro. Basta porre la delicata questione dei migranti come oggetto di campagna elettorale. Come Cisl chiediamo con forza al Governo di fermarsi e di confrontarsi con noi per evitare inutili e preoccupanti tensioni sociali che di sicuro non potranno essere risolte a suon di slogan o di hashtag da social network”.

E oggi davanti al Mise presidio dei sindacati Cgil Fp, Cisl Fiscascat e Uil Fpl Roma e Lazio che hanno dichiarato lo stato di agitazione di tutto il personale delle Coop Auxilium, Siar e azienda Itaca impiegati nella struttura.

Articolo di Giampiero Guadagni su Conquiste del Lavoro


Ascolta l’intervento di Andrea Cuccello