Intervista a Annamaria Furlan. Il Governo ci ha delusi, la mobilitazione continuerà. Manifestazione dei pensionati il 16 a Milano

«C’è delusione. Una delusione terribile e contagiosa…». Inizia così l’intervista che la Segretaria Generale della CISL ha rilasciato al quotidiano Avvenire. Parla di un paese scontento, preoccupato, privo di certezze.

E dove, in parallelo, si moltiplicano le iniziative di mobilitazione. Le assemblee nei posti di lavoro. I presidii dei pensionati in tante città.

L’insofferenza degli edili per i cantieri fermi e del pubblico impiego per un rinnovo dei contratti che non si vede. Che cosa succede? Che momento sta passando l’Italia? La segretaria generale della Cisl scuote la testa.

«Avevamo chiesto a Giuseppe Conte una manovra capace di mettere al centro la crescita e di puntare sugli investimenti. Avevamo anche avuto l’impressione che avesse capito. Che fosse pronto a passi precisi. Poi, invece, è andato nella direzione opposta…

Questo Paese è stato scosso da una crisi economica devastante. Ha vissuto anni segnati da enormi sofferenze. Dei pensionati. Dei lavoratori e delle lavoratrici. Delle famiglie. Una stagione lunga e faticosa. Poi, dopo mesi e mesi di segni meno su crescita, investimenti, occupazione, si erano cominciati a vedere timidissimi segnali… Ecco cosa diciamo oggi a Conte: noi non siamo disponibili a tornare indietro».

Furlan fa poi l’elenco delle retromarce pericolose fatte dal governo, in particolare la riduzione degli investimenti che avrà inevitabili conseguenze sulla crescita:

«Perché diminuire gli investimenti sui territori? C’è bisogno di lavori di ristrutturazione. Per scuole, ospedali, strade, ferrovie… Per il riassetto idro-geologico, per gli impianti per il riciclaggio dei rifiuti… E invece tutto è fermo.»

E anche dal punto di vista dell’equità la legge di bilancio appare ingiusta: «Ancora una volta, si prova a utilizzare come un bancomat la non rivalutazione o la rivalutazione solo parziale delle pensioni. Non c’è una parola, nemmeno una parola, su una riforma del fisco finalmente equa. Il tema vero è che il 90% del carico fiscale è sul groppone dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.»

Anche i piccoli spiragli positivi, secondo Annamaria Furlan, sono insufficienti: «C’è qualche lucina che si è accesa. La proroga degli ammortizzatori sociali. La stessa ‘quota cento’ è una possibilità che si dà ai lavoratori… Ma è troppo poco. Per noi il tema della crescita e dunque quello del lavoro sono la sola gigantesca priorità. Conte non l’ha capito. Ci aveva assicurato che su reddito di cittadinanza e sulle pensioni avrebbe costruito un confronto importante con le parti sociali. Questo non è ancora avvenuto e la confusione sta salendo. Ecco perché questa grande mobilitazione. Per provare a scuotere il governo. Per sperare ancora in uno scatto di responsabilità. Conte è ancora in tempo per rivedere le priorità. Lo faccia, lo deve al Paese. Cambi linea. Anche sul fisco.»

La Segretaria generale della CISL non risparmia le critiche al governo nemmeno sulla politica dell’immigrazione: «C’è solidarietà? C’è giustizia? No, non c’è. E per questo dico: basta chiusure, basta appelli ad escludere, basta politiche miopi, basta chiusura dei porti. Non si gestisce così un tema complesso come quello dei migranti. È per questo che il grido dei sindaci va ascoltato, senza ignorare gli appelli ad aprire per i migranti un percorso che garantisca ingressi controllati e regolari ed un piano di inclusione sociale. »

Un primo appuntamento di lotta è fissato per il 16 gennaio, in Piazza S. Babila, dove si svolgerà una grande manifestazione al Teatro Nuovo indetta da FNP SPI e UILP.

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