Manovra. Furlan: “Domani da Conte ci aspettiamo ascolto serio”

9 dicembre 2018 – “Finalmente domani per la prima volta il Presidente del Consiglio, Conte, ci darà la possibilità di incontrarlo e credo che faccia molto bene a farlo. Così come credo sia un nostro diritto ed un nostro dovere attenderci ascolto, ma un ascolto serio da parte del Premier”.

Lo ha detto al Gr1 Rai la Segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, alla vigilia dell’incontro di lunedì 10 dicembre tra Governo e sindacati.

“Purtroppo la manovra non ha messo sufficientemente al centro il tema dello sviluppo, della crescita e di conseguenza del lavoro. Aver bloccato le infrastrutture è stato un errore tragico che va assolutamente rimediato. Quota 100 è invece una buona opportunità per i lavoratori di andare in pensione”.

Si legge nella nota unitaria diffusa dalle confederazioni:

La manovra del Governo, pur rappresentando una prima inversione di tendenza, mostra elementi di inadeguatezza ed è carente di una visione del Paese e di un disegno strategico che sia capace di ricomporre e rilanciare le politiche pubbliche finalizzate allo sviluppo sostenibile e al lavoro.

L’utilizzo degli oltre 22 miliardi di spesa previsti in deficit dalla manovra deve essere finalizzato a nuove politiche che mettano al centro il lavoro e la sua qualità, in particolare per i giovani e le donne, che siano in grado di contrastare l’esclusione sociale e la povertà; che determinino processi redistributivi e di coesione nel mezzogiorno; che prevedano investimenti in infrastrutture materiali e sociali; innovazione, scuola, formazione e ricerca, prevenzione e messa in sicurezza del territorio e che sostengano le politiche industriali.

Il contrasto alla povertà è senza dubbio una priorità per il Paese, ma la povertà non si combatte se non c’è lavoro e non si rafforzano le grandi reti pubbliche del paese: sanità, istruzione e servizi all’infanzia e assistenza. Del tutto assenti sono i riferimenti all’innovazione nella Pubblica Amministrazione e al rinnovo dei contratti in essere e di quelli futuri.