Quarant’anni della riforma sanitaria. Ma non gode di buona salute

Con una lettera ad Avvenire Maurizio Petriccioli, segretario generale della Funzione Pubblica CISL, ricorda che quest’anno ricorrono i quarant’anni dall’approvazione della legge 833, presentata dall’allora ministra Tina Anselmi, che istituì il sistema sanitario nazionale.

Una vera rivoluzione per il nostro paese che, ricorda Petriccioli, “Aveva gettato le basi per la costruzione di un modello universale e solidaristico in grado di rispondere ai bisogni di un Paese in grande trasformazione”.

Ma negli ultimi vent’anni la riforma è stata messa a dura prova: “I consistenti tagli alla spesa pubblica hanno provocato una irrimediabile riduzione degli stanziamenti al fondo sanitario nazionale con la conseguente sopravvenuta inadeguatezza di strutture ospedaliere e di servizi ambulatoriali territoriali; il blocco delle assunzioni del personale medico e infermieristico e la riduzione dei posti letto; infine il sorgere di fenomeni come le liste di attesa che spingono sempre di più le persone ad alimentare i servizi offerti da quella sanità privata che è e deve rimanere integrativa al servizio sanitario pubblico”.

Petriccioli prosegue auspicando “Un modello nuovo in grado di mettere al centro la qualità delle cure al fine di restituire centralità alle necessità delle persone malate e ai loro familiari”.


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