Si avvia il “Reddito di Inclusione”: settantaseimila domande già inoltrate

Nei primi giorni dell’anno è tornata l’attenzione sulla novità del REI (Reddito di Inclusione) grazie a un comunicato Inps, che ha reso pubblici i numeri, ripartiti per regione, delle richieste pervenute ai comuni nel primo mese di vita di questo nuovo provvedimento.

La Legge di Bilancio per il 2018 ha stabilito l’eliminazione dei requisiti concernenti lo status familiare degli individui potenzialmente beneficiari, che dovranno perciò rispettare solo i parametri relativi al reddito e al patrimonio. In questo modo, a luglio, quando il REI sarà avviato a pieno regime, i nuclei familiari non dovranno più dimostrare la presenza di un minorenne, di un disabile, di una gravidanza accertata, o di un ultra55enne disoccupato.

Programmato su un bacino di 700 mila potenziali beneficiari stimati, il REI ha raccolto, nel suo primo mese di corso (01/12/2017-02/01/2018) 75.885 richieste. Naturalmente è presto per fare delle valutazioni. Dai dati emergono situazioni regionali disomogenee.

Com’era prevedibile, il numero maggiore delle domande è concentrato nelle regioni del sud. Campania, Sicilia e Calabria hanno da sole registrato il 57,6% delle domande totali. Fa eccezione la Puglia che dal 2016 ha avviato uno strumento analogo al REI chiamato Reddito di dignità. La Lombardia si colloca al quarto posto come numero di domande con 5338 richieste.

Clicca sul link per leggere l’articolo tratto da “Pensioni e Lavoro”.